Quadro clinico di recente acquisizione, ha assunto negli ultimi decenni sempre maggiore importanza.
La Bulimia Nervosa (B.N.)
è un disordine del comportamento alimentare attualmente considerato entità clinica separata dall' Anoressia Mentale (A.M.).
La definizione della B.N. come entità nosografica pone numerosi interrogativi, in particolar modo in merito alle relazioni esistenti tra questo e gli altri disordini alimentari, soprattutto nei confronti dell'A.M.: a lungo infatti il comportamento bulimico è stato considerato variante, o componente, dell'anoressia, in relazione alla quale, oggi, appare più utile focalizzare aree di specificità psicopatologica. In merito ai Disturbi di tipo bulimico, leggi anche, nel sito le pagine su: Abbuffate Notturne (Night Eating Disorder)
e Disturbo da Alimentazione Incontrolalta (Binge Eating Disorder)
INQUADRAMENTO NOSOGRAFICO DELLA B.N.
Nel 1 1980 il DSM I Il identificava, tra i Disturbi dell'Alimentazione, la «Bulimia»
come entità nosografica separata dall'Anoressia Mentale e caratterizzata, essenzialmente, da episodi ricorrenti di eccessi alimentari.
Nel 1987 il DSM III-R (1) ribattezzava la sindrome come «Bulimia Nervosa»
specificandone meglio, al contempo, i criteri diagnostici:
1) Episodi ricorrenti di eccessi alimentari.
2) Frequente ricorso a purghe e sensibile restrizione alimentare tra gli episodi bulimici.
3) Persistente ed esagerata preoccupazione per il peso e la forma del corpo.
II DSM IV (1993) (2) riserva un apposito capitolo ai Disturbi dell'Alimentazione
, precedentemente inseriti nei Disturbi dell'Infanzia Adolescenza e Fanciullezza, in sintonia con il progressivo aumento dei disordini alimentari verificatosi negli ultimi dieci anni; criteri diagnostici aggiuntivi, rispetto alla precedente definizione, la sensazione di mancanza di controllo sul comportamento alimentare, l'eventuale riscontro di una intensa attività fisica tendente ad evitare l'aumento di peso (come alternativa all'uso di purganti o al vomito autoindotto), infine il criterio «quantitativo», codificato in una media di due episodi di orgia alimentare alla settimana per un periodo di almeno tre mesi.