Il Disturbo Bipolare
è un quadro clinico caratterizzato dall'alternarsi di episodi depressivi e di episodi maniacali; un singolo episodio di eccitamento maniacale può essere sufficiente per la diagnosi, dal momento che nella maggior parte dei casi di esordio con episodio maniacale si andrà incontro in seguito ad un disturbo depressivo. La manifestazione primaria del disturbo bipolare
è l'alterazione dell'umore. I momenti di depressione dell'umore si alternano ad altri momenti di esaltazione dell'umore. Se le fasi depressive si alternano alla mania si parla di bipolare di tipo I. Se le fasi depressive si alternano ad episodi di tipo ipomaniacale si parla di Disturbo Bipolare di tipo II.
Se dunque le fasi depressive si alternano alla ipomania si parla di bipolare di tipo II; è sufficiente un solo periodo di ipomania, della durata di almeno quattro giorni per la diagnosi. Il disturbo è ricorrente, tende cioè a ripresentarsi nella vita dell'individuo, tanto da essere talvolta considerato un continuo ciclico, un'alternarsi fra episodi di malattia (sia depressione che mania o ipomania) e momenti di compenso. La durata dei cicli di malattia
e delle fasi di compenso è variabile e dipende da caso a caso; alcuni soggetti hanno cicli molto ampi, con lunghe pause di benessere, altri si caratterizzano invece per la rapida ciclicità
oppure, in un basso numero, per l'assenza di intervalli
liberi.
Bipolarismo
Caratteristiche cliniche, sintomi e diagnosi del Disturbo Bipolare. Le fasi di eccitamento maniacale e ipomaniacale, rispettivamente, nel Disturbo Bipolare Tipo I e Ipomaniacale nel Disturbo Bipolare Tipo II
Francesco Giubbolini psicoterapeuta a Siena
L'età tipica d'esordio del disturbo bipolare è tra i 20 e i 30 anni, ma può insorgere a tutte le età; non c'è differenza tra uomo e donna anche se le donne soffrono maggiormente di episodi depressivi piuttosto che maniacali. Il primo episodio bipolare può essere indifferentemente maniacale o depressivo; quando il primo episodio è maniacale si tende ad avere più disturbi maniacali di quelli depressivi e viceversa. Il disturbo bipolare di tipo I inizia tuttavia più frequentemente con una depressione (75% nelle donne, 67% negli uomini) e ha decorso ricorrente. La maggior parte dei pazienti presenta episodi sia depressivi sia maniacali, benché il 10-20% abbia solo episodi maniacali. Gli episodi maniacali tipicamente hanno un inizio rapido (ore o giorni), ma possono evolver nell'arco di alcune settimane.
Un episodio maniacale non trattato dura circa 3 mesi, pertanto il medico non dovrebbe sospendere i farmaci prima che sia trascorso tale periodo.
Con il progredire del disturbo bipolare il tempo che intercorre fra episodi spesso si riduce. Il decorso e la prognosi del disturbo di tipo II sono ancora in fase di studio. Tuttavia dati preliminari indicano che si tratta di un disturbo stabile, come dimostrato dall'elevata percentuale di probabilità che i pazienti affetti da disturbo bipolare II mantengano la stessa diagnosi fino a 5 anni dopo. I dati indicano pertanto che il disturbo bipolare II è una malattia cronica che giustifica strategie terapeutiche a lungo termine.
Episodi maniacali e Disturbo Bipolare tipo I
L'episodio maniacale è un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo o irritabile, della durata di almeno 1 settimana.
Durante il periodo di alterazione dell'umore, 3 (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti a un livello significativo:
1 - autostima aumentata o grandiosità 2 - diminuito bisogno di sonno (p. es., si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno) 3 - maggiore loquacità del solito, oppure spinta conlinua a parlare 4 - fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente 5 - distraibilità (cioè, l'attenzione è troppo facilmente deviata da siimoli esterni non importanti o non pertinenti) 6 - aumento dell'attività finalizzala (lavorativa scolastica, sessuale) oppure agitazione psicomotoria 7 - eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (p. es., eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investiinenti in affari avventati)
Perchè si possa porre diagnosi di 'episodio maniacale' i sintomi non devono essere dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (p. es., una sostanza oggetto di abuso, un farmaco o aitri trattamenti) o dì una condizione medica generale (p. es., ipertiroidismo). Episodi ipomaniacali nel Disturbo Bipolare tipo II
Un episodio ipomaniacale è un periodo definito di umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile, che dura ininterrottamente per almeno 4 giorni, e che è chiaramente diverso dall'umore non depresso abituale. Diversamente da ciò che accade nel corso di un episodio maniacale, l'episodio non è abbastanza grave da provocare una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo, o da richedere l'ospedalizzazione, e non sono presenti manifestazioni psicotiche. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (p. es., una sostanza oggetto di abuso, un farmaco, o altri trattamenti) o ad una condizione medica generale (p. es., ipertiroidismo).
Per il resto, i sintomi sono analoghi a quelli dell'episodio maniacale, e cioè: durante il periodo di alterazione dell'umore, 3 (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti ad un livello significativo (4 se l'umore è solo irritabile): 1 - autostima aumentata o grandiosità 2 - diminuito bisogno di sonno (p. es., si sente riposto dopo solo 3 ore di sonno) 3 - maggiore loquacità del solito oppore spinta continua a parlare 4 - fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente 5 - distraibìlità (cioè, l'attenzione è tacilmente deviala da stimoli esterni non importanti o non pertinenti) 6 - aumento dell'attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica, sessuale) oppure agitazione psicomotoria 7 - eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale dì conseguenze dannose (eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti in affari avventati).
L'episodio si associa ad un chiaro cambiamento nel modo di agire che non è caratteristico della persona quando è asintomatica. L'alterazione dell'umore ed il cambiamento nel modo di agire sono osservabili da altri.