La personalità
può essere descritta come la caratteristica totalità dei tratti emozionali e comportamentali di una persona che la caratterizzano nella vita quotidiana in condizioni ordinarie; è relativamente stabile e prevedibile.
Quando questa totalità sembra discostarsi dai limiti che si osservano nella maggior parte delle persone e quando i tratti della personalità sono inflessibili, maladattativi e causano un'alterazione funzionale significativa oppure un disagio soggettivo, si può diagnosticare un disturbo di personalità.
I disturbi di personalità sono definiti come:
esperienze soggettive e comportamenti persistenti che deviano dagli standard culturali, sono rigidamente pervasivi ed esordiscono nell'adolescenza o nella giovane età adulta, sono stabili nel tempo e conducono a infelicità e compromissione funzionale.
I sintomi dei disturbi di personalità
sono alloplastici
(cioè, in grado di adattarsi all'ambiente esterno) ed ego-sintonici
(cioè, accettabili per l'ego): gli individui con disturbi di personalità non avvertono ansia in relazione ai loro comportamenti maladattativi. Poiché queste persone abitualmente non avvertono sofferenza da quelli che la società percepisce come i loro sintomi, sono spesso considerate non motivate per il trattamento e difficili da curare.
E' molto più probabile infatti che i soggetti con disturbi di personalità rifiutino l'aiuto psichiatrico e neghino i loro problemi rispetto agli individui con disturbi d'ansia, disturbi depressivi o disturbo ossessivo-compulsivi.
Freud
riteneva che i tratti di personalità fossero correlati alla fissazione a uno degli stadi psicosessuali dello sviluppo.
Successivamente, Reich
coniò il termine corazza caratteriale
per descrivere i caratteristici stili difensivi che i soggetti usano per proteggersi dagli impulsi interni e dall'ansia interpersonale nelle relazioni significative. Le idee di Reich hanno avuto un'influenza duratura sull'attuale concettualizzazione della personalità e dei disturbi di personalità.
Le caratteristiche della personalità di ciascun essere umano sono largamente determinate dai meccanismi di difesa
caratteristici di quella persona. Ciascun disturbo di personalità ha una serie di difese che aiutano il medico psicodinamico a riconoscere il tipo di patologia caratteriale presente: ad esempio, un soggetto con disturbo paranoide di personalità usa la proiezione, mentre il disturbo schizoide di personalità è associato al ritiro.
Quando le difese funzionano efficacemente, i pazienti con disturbi di personalità sono in grado di controllare i sentimenti di ansia, depressione, rabbia, vergogna, colpa e altri aspetti affettivi.
I soggetti spesso considerano il loro comportamento come ego-sintonico, cioè che non crea loro disagio, sebbene possa avere effetti negativi sugli altri. Inoltre, i pazienti possono essere riluttanti a iniziare un processo terapeutico, perché le loro difese sono importanti nel controllare gli effetti spiacevoli e di conseguenza non desiderano abbandonarle.
Un'altra caratteristica fondamentale dei disturbi di personalità sono le relazioni dell'individuo con gli oggetti interni. Nel corso dello sviluppo vengono internalizzate particolari modalità del sé in relazione agli altri. Attraverso l'introiezione, il bambino internalizza un genitore o un'altra persona significativa, che diventa così una presenza interna che il bambino avverte come un oggetto, piuttosto che come il sé. Attraverso l'identificazione, il paziente internalizza i genitori e le altre persone, in modo da incorporare nel sé e nei "propri" tratti di personalità i tratti dell'oggetto esterno. Queste auto-rappresentazioni e rappresentazioni dell'oggetto sono fondamentali per lo sviluppo della personalità. Attraverso l'esternalizzazione e l'identificazione proiettiva, gli aspetti delle auto-rappresentazioni e delle rappresentazioni degli oggetti sono rappresentate in scenari interpersonali, in cui gli altri sono costretti a svolgere un ruolo nella vita interiore del soggetto. Di conseguenza, i pazienti con disturbi di personalità sono anche caratterizzati da particolari modalità di relazioni interpersonali
che originano da queste modalità di relazione con l'oggetto interno.
Esistono anche fattori legati al temperamento, alla famiglia e all'ambiente; alcuni fattori legati al temperamento identificati nell'infanzia possono essere associati a disturbi di personalità nell'età adulta: ad esempio, i bambini con temperamento pauroso possono sviluppare un disturbo evitante di personalità. Le disfunzioni del sistema nervoso infantile associate a segni neurologici lievi sono più comuni nei disturbi antisociale e nel disturbo borderline di personalità. I bambini con lesione cerebrale minima sono a rischio di vari disturbi di personalità, soprattutto il disturbo antisociale.
QUADRI CLINICI DEI DISTURBI DI PERSONALITÀ
I soggetti con disturbo evitante
di personalità mostrano un'estrema sensibilità al rifiuto, che può indurli a una vita socialmente ritirata. Sebbene schivi, non sono asociali e mostrano un grande desiderio di compagnia; hanno bisogno di non comuni garanzie di accettazione acritica. L'ipersensibilità al rifiuto da parte degli altri è la caratteristiche clinica centrale del disturbo evitante di personalità. I soggetti affetti desiderano il calore e la sicurezza della compagnia umana, ma giustificano la reticenza a formare relazioni con il timore del rifiuto. Il trattamento psicoterapeutico dipende dal costituirsi di un'alleanza con il paziente. Con lo svilupparsi della fiducia, il terapista trasmette un atteggiamento di accettazione nei confronti delle paure del paziente, soprattutto quella del rifiuto. (Approfondimento in questa pagina)
I soggetti invece con disturbo narcisistico
di personalità sono caratterizzati da un elevato senso della propria importanza e da sentimenti di grandiosità che li fanno sentire unici. Clinicamente, i soggetti con disturbo narcisistico di personalità hanno dunque un senso grandioso di auto importanza, si considerano persone speciali e si aspettano un trattamento particolare. Hanno un notevole senso del proprio valore. Tollerano poco le critiche e possono adirarsi con chiunque osi criticarli, oppure possono apparire completamente indifferenti alle critiche. Il trattamento psicoterapico del disturbo narcisistico di personalità è difficile, poiché i pazienti devono rinunciare al loro narcisismo se vogliono fare progressi.(Approfondimenti sul Disturbo a questo link)
Il disturbo istrionico
di personalità è caratterizzato invece da un comportamento colorito, drammatizzante ed estroverso in soggetti eccitabili ed emotivi. Associata a questo quadro appariscente, tuttavia, vi è spesso un'incapacità di mantenere legami profondi e duraturi. Per quanto riguarda la cura del disturbo, spesso i pazienti con disturbo istrionico di personalità non sono consapevoli dei loro veri sentimenti; pertanto, il chiarimento dei loro sentimenti interiori è un processo terapeutico importante. La psicoterapia a orientamento psicoanalitico, sia individuale sia di gruppo, è probabilmente il trattamento di scelta nel disturbo istrionico di personalità. (Altre informazioni sulla personalità istrionica a questa pagina).
I pazienti con disturbo borderline
di personalità sono al limite tra la nevrosi e la psicosi e sono caratterizzati da una straordinaria instabilità dell'affettività, dell'umore, del comportamento, delle relazioni con gli oggetti e dell'immagine del sé. I pazienti con disturbo borderline di personalità appaiono quasi sempre in stato di crisi. Sono comuni rapide modificazioni dell'umore. Possono manifestare brevi episodi psicotici piuttosto che conclamate fratture psicotiche; i sintomi psicotici sono quasi sempre circoscritti, fugaci o dubbi. La psicoterapia del disturbo borderline di personalità è oggetto di estesi studi e viene considerata il trattamento di scelta. Recentemente, per migliorare i risultati, al regime terapeutico è stata talora aggiunta la farmacoterapia. [Vedi anche la pagina del sito che descrive in dettaglio le caratteristiche cliniche del Disturbo Borderline].
Il disturbo schizoide
di personalità viene infine diagnosticato nei soggetti che presentano un quadro di ritiro sociale che persiste per tutta la vita. Aspetti notevoli sono il disagio nelle relazioni umane, l'introversione e l'affettività blanda e limitata. Gli individui con disturbo schizoide di personalità sono spesso considerati dagli altri come eccentrici, isolati o solitari.
I soggetti con disturbo schizotipico
di personalità sono invece estremamente eccentrici e strani anche agli occhi di chi non è medico. Il pensiero magico, le idee peculiari, le idee di riferimento, le illusioni e la derealizzazione fanno parte del mondo quotidiano del soggetto schizotipico. Il disturbo schizotipico di personalità viene diagnosticato sulla base di peculiarità di pensiero, comportamento e aspetto del paziente. I soggetti con disturbo schizotipico di personalità possono essere differenziati da quelli con disturbo schizoide o evitante di personalità per la presenza di stranezze del comportamento, del pensiero, della percezione e della comunicazione.