Umore depresso: la diagnosi differenziale

Dr. F. Giubbolini psicoterapeuta a Siena • 4 novembre 2018

Umore depresso, patologie dell'umore, tristezza e depressione

Considerazioni sull'Umore Depresso

Come noto, l'umore depresso è uno dei sintomi più comuni osservabili nel­l'ambito psichiatrico, ed è una componente di molte malattie psichiatriche.

Per la diagnosi differenziale delle varie condizioni depressive è importante considerare il contesto in cui la depressione si manifesta e il raggruppamento e la durata dei sintomi.



Una delle valutazioni diagnostiche differenziali più difficili in psichiatria è distinguere tra i disturbi dell'umore e quelle che sono le conseguenze fisiologiche dirette di una con­dizione medica generale .
Un grande numero di condizioni mediche generali causano depressione. Se è presente una grave compromissione cognitiva, si dovrebbe prendere in considerazione la Demenza Con Umore Depresso .
Spesso, solo il tempo, le va­lutazioni successive e i trattamenti continuativi confermeranno se un parti­colare quadro clinico è meglio spiegato da una Demenza Con Umore De­presso o da un Episodio Depressivo Maggiore con gravi sintomi cognitivi ( vedi anche il post sulla diagnosi differenziale tra depressione e demenza ).



Si devono escludere anche le sostanze e gli effetti collaterali dei farmaci .


La depressione può essere parte di una sindrome di astinenza (per es., cocaina). L'umore de­presso è frequentemente concomitante con l'intossicazione e l'astinenza; se l'umore depresso è motivo di attenzione clinica e va al di là di quanto si riscontra di solito nel­l'intossicazione o nell'astinenza da sostanze, può essere appropriata una diagnosi di Di­sturbo dell'Umore Indotto da Sostanze . (Si richiede di solito un periodo di astinenza per determinare se l'umore depresso si risolve una volta che gli effetti della sostanza svani­scono). Si suggerisce di aspettare "circa un mese" dopo la cessazione dell'uso della sostanza per vedere se i sintomi dell'umore si risolvono spon­taneamente, sebbene l'intervallo di tempo effettivo vari a seconda della so­stanza e della situazione clinica. Se i sintomi del­l'umore persistono dopo un ragionevole periodo di attesa, allora un Di­sturbo Indotto da Sostanze è improbabile e la diagnosi è Disturbo dell'U­more primitivo.



Il passo successivo della diagnosi differenziale è determinare se i sin­tomi dell'umore sono parte di un Disturbo dell'Umore (per es., Episodio De­pressivo Maggiore).

Un Episodio Depressivo Maggiore richiede una durata minima di almeno 2 set­timane dell'umore depresso, per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. Inoltre l'umore depresso deve essere accompagnato da almeno quat­tro sintomi aggiuntivi durante lo stesso periodo di tempo (per es., modifica­zioni dell'appetito o del peso, del sonno, del livello di attività motoria, e idee suicide).


Date le sue importanti implicazioni per il trattamento, l a principale di­stinzione concettuale nella sezione dei Disturbi dell'Umore è tra depressione monopolare e depressione bipolare .
I successivi tre passi nell'albero decisionale servono a identificare quei soggetti il cui quadro clinico attuale è de­pressivo ma il cui decorso globale è caratteristico di uno dei Disturbi Bipo­lari. I sintomi depressivi accompagnati da un'anamnesi di Episodi Maniacali indicano il Disturbo Bipolare I, gli Episodi Ipomaniacali con Episodi De­pressivi Maggiori indicano il Disturbo Bipolare II, e i sintomi depressivi cro­nici che si alternano con periodi ipomaniacali giustificano una diagnosi di Disturbo Ciclotimico .



Per i quadri clinici depressivi monopolari, la diagnosi specifica dipende dalla presenza di Episodi Depressivi Maggiori, nel qual caso la diagnosi è di Disturbo Depressivo Maggiore.

Il Disturbo Di­stimico è caratterizzato da depressione cronica che è al di sotto della soglia sintomatologica per un Episodio Depressivo Maggiore.



A seconda delle circostanze, l'umore depresso che si manifesta in rispo­sta ad un fattore stressante può essere caratteristico di disturbi diversi.


Se il fattore stressante è la morte di una persona cara, si dovrebbe considerare il Lutto (che non è un disturbo mentale) .


Se i sintomi depressivi sono partico­larmente gravi o prolungati, allora una diagnosi di Disturbo Depressivo Maggiore può essere più appropriata anche se la depressione si manifesta dopo la perdita di una persona amata.



Per altri fattori stressanti (per es., la perdita del lavoro), se la reazione depressiva soddisfa appieno i criteri per un Disturbo dell'Umore specifico (per es., Disturbo Depressivo Maggiore), allora si pone questa diagnosi.



Le reazioni di disadattamento che non soddisfano i criteri diagnostici per Depressione Maggiore si classificano come Disturbi dell'Adattamento (con umore depresso).



E' da ricordare infine che la tristezza non è la depressione, e che è parte normale della vita quotidiana; l'esistenza di una condizione di tristezza non giustifica una diagnosi di depressione a meno che non comporti disagi o compromissioni clinicamente significativi.

psicologo siena
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