Dr. F. Giubbolini psicoterapeuta a Siena • 18 gennaio 2019
Wilfred Bion, i gruppi e gli "Assunti di Base"
Dinamiche di gruppo
PSICOTERAPIA DINAMICA DI GRUPPO
Noi tutti viviamo e lavoriamo nel contesto di gruppi. La psicoterapia di gruppo offre ai pazienti l'opportunità di scoprire come funzionano nelle situazioni di gruppo, i ruoli che ricoprono, le aspettative e le fantasie inconsce che hanno rispetto ai gruppi e gli ostacoli che incontrano nel rapporto con gli altri.
Le dimensioni caratteristiche dell'esperienza di gruppo possono essere esplorate solo parzialmente in una psicoterapia individuale; in particolare, nella terapia individuale manca ovviamente il contesto sociopsicologico tipico degli incontri di gruppo.
Aspetti tipici dell'esperienza di gruppo (le dinamiche dei gruppi)
.
La nostra conoscenza delle forze operanti nei gruppi deriva in gran parte dal lavoro di Bion (1961)
. Dopo la seconda guerra mondiale, Bion iniziò a condurre dei piccoli gruppi alla Tavistock Clinic
di Londra. La sua comprensione dei gruppi ruotava attorno all'osservazíone secondo la quale all'interno di ogni gruppo ve ne sono due:
1) il "gruppo di lavoro"
e
2) il "gruppo in assunto di base"
.
Il primo è impegnato nell'effettivo compito di lavoro del gruppo, teso al suo raggiungimento. Pochi gruppi, tuttavia, lavorano razionalmente verso il raggiungimento dei loro obiettivi senza che vi siano interferenze da parte degli assunti di base.
Gli assunti di base
si riferiscono alle fantasie inconsce che spingono i gruppi a comportarsi in maniera "come-se". In altre parole, i componenti del gruppo iniziano ad agire sulla base di un assunto riguardo al gruppo che è diverso dal compito preposto.
Gli assunti di base rientrano in tre categorie:
dipendenza,
attacco/fuga e
accoppiamento
.
Questi distinti stati mentali sono all'origíne inconsci, ma sono facilmente deducibili dal comportamento del gruppo. Gli assunti di base fanno deragliare il lavoro del gruppo e impediscono il raggiungimento del suo obiettivo.
In un gruppo psicoterapeutico, il compito di comprendere i problemi reciproci può essere sviato dallo sviluppo di assunti di base.
Però, proprio come Freud scopri che il transfert in psicoanalisi è più uno strumento terapeutico che un ostacolo, Bíon si rese conto che anche gli assunti di base possono essere preziosi nell'aiutare ciascun individuo a comprendere se stesso all'ínterno del contesto del gruppo.
Le prime osservazioni di Bion sugli assunti di base furono di tipo descrittivo, ma via via che acquisiva maggiore esperienza riguardo alle dinamiche di gruppo, comprese che gli assunti di base erano agglomerati di difese
contro angosce psicotiche presenti in tutti i partecipanti.
I gruppi sono potentemente regressivi, e offrono ai pazienti la possibilità di evidenziare le loro paure più primitive.
L' assunto di base di dipendenza
, per esempio, può essere visto come un agglomerato di difese contro angosce depressive. In questo assunto di base, i pazienti si comportano come se fossero deboli, sprovveduti e incapaci di aiutarsi l'un l'altro e come se fossero completamente dipendenti dal terapeuta. La paura sottostante è che la loro avidità (ovvero il loro bisogno orale) divori il terapeuta, ed essi vengano abbandonati. Per difendersi dall'angoscia e dalla colpa associate alla loro potenziale distruzione del terapeuta (che corrisponde, a livello inconscio, alla madre), i pazienti attribuiscono al terapeuta le caratteristiche di una figura instancabile, onnisciente e onnipotente, che sarà sempre lì per loro e che avrà sempre tutte le risposte.
Nell' assunto di base attacco/fuga
, il gruppo regredisce a una chiara posizione schizoparanoide. Tutta la "cattivería" viene scissa e proiettata. Il desiderio di attaccare o di fuggire è un agglomerato di difese contro un'angoscia di tipo paranoide. I componenti del gruppo sentono che vi è un persecutore esterno che li distruggerà e per evitarlo il gruppo può lottare oppure fuggire. Il gruppo diventa non riflessivo e ritiene che l'azione sia l'unica soluzione alla minaccia che percepisce.
L' assunto di base di accoppiamento
è un insieme di difese contro angosce depressive. In questo caso, l'assunto spesso ruota attorno a due membri del gruppo che riprodurranno e proporranno un messia per salvare il gruppo (Rioch, 1970). Vi è un'atmosfera pervasiva di ottimismo e speranza, la credenza che l'amore trionferà. Questo atteggiamento di inguaribile ottimismo può essere visto come una difesa maniacale dalla preoccupazione propria del gruppo che aggressività, odio e ostilità esistano anche al suo interno. Pertanto, in questo senso l'accoppiamento può essere considerato uno sforzo maniacale riparativo.
Gli psicoterapeuti di gruppo
devono essere costantemente attenti allo sviluppo di assunti di base nei loro gruppi, in modo da poterli interpretare ed esaminare prima che divengano troppo distruttivi rispetto al compito del gruppo. Un transfert non esaminato può portare un paziente a interrompere la psicoterapia; assunti di base non esaminati possono portare allo scioglimento del gruppo terapeutico
.
Oltre agli assunti di base, vi sono altre forze specifiche operanti nei gruppi
.
Fenomeni di contagio emotivo
si verificano quando emozioni intense si diffondono all'interno di un gruppo quasi istantaneamente; per tutti noi sentimenti di tristezza, rabbia o ilarità possono risultare irresistibili quando si sviluppano nel contesto di un gruppo.
Un'altra forza potente è il fenomeno del "risucchiamento in un ruolo"
(Redl, 1963). È osservazione comune che il comportamento di una persona può cambiare radicalmente quando questa entra a far parte di un gruppo. Gli individui che nell'ambito di un gruppo si comportano in maniera diversa dal solito spesso dicono di sentirsi trascinati o "risucchiati" in un ruolo che sembra sfuggire al loro controllo. In una psicoterapia di gruppo, per esempio, un singolo paziente può servire da portavoce per l'intero gruppo mentre tutti gli altri rimangono in silenzio.
Un altro individuo può invece fungere da capro espiatorio
, comportandosi in maniera da divenire il bersaglio della rabbia di tutti.