Le Sindromi di Munchausen e Polle

Dr. F. Giubbolini psicoterapeuta a Siena • ott 18, 2018

Disturbi fittizi


Oggi le sindromi vengono descritte come disturbi fittizi con segni e sintomi fisici predominanti.

La patologia di Münchausen è una patologia 'apparente’ provocata volontariamente dal paziente stesso e che produce segni e sintomi simili ad altre e diverse malattie.

La sindrome di Münchausen per procura (detta anche sindrome di Polle) rientra nella tipologia di patologie conosciute col nome di patologie della cura (in tal caso si parla di ipercura).

L’espressione "Sindrome di Munchausen" fu utilizzata per la prima volta da Asher nel 1951 sulla rivista Lancet, per indicare soggetti che simulavano dei sintomi fisici o se li provocavano volontariamente sottoponendosi a interminabili trafile diagnostiche e persino a interventi chirurgici multipli anche invasivi.

La patologia nasce quasi sempre dall’esigenza del paziente di attrarre l’attenzione su di sé , di essere oggetto di cura da parte dei familiari e di “esistere”, agli occhi del proprio mondo relazionale, come "un eroe della malattia".

Una variante particolarmente perniciosa della malattia si verifica quando il paziente determina la sintomatologia patologica in un'altra persona, ed il più delle volte si tratta di madri nei confronti dei figli.

In questo caso la sindrome prende il nome di Sindrome di Munchausen per procura o di Polle dal nome vero del figlio di Munchausen morto in tenera età in circostanze misteriose .

L'espressione " Sindrome per procura (MSbP) " fu usata per la prima volta nel 1977 sempre sul Lancet dal pediatra inglese Meadow, per descrivere madri che simulavano o provocavano malattie nei figli allo scopo di attrarre su di sé l’attenzione.

Tale patologia rientra tra le forme di abuso all'infanzia , come patologia delle cure (incuria, discuria ed ipercuria). La sindrome per procura è la più grave forma di ipercura per la quale il bambino è sottoposto a continui e inutili accertamenti clinici e cure inopportune conseguenti alla convinzione errata e delirante del genitore che il proprio figlio sia malato. Si tratta di un serio disturbo di personalità nel quale i soggetti affetti dal disturbo spostano sui figli la loro convinzione di malattia, arrivando a sottoporli a continui accertamenti medici e cure inutili, giustificate esclusivamente dalle fantasie del genitore e dalle sue conoscenze mediche.

In queste situazioni inevitabilmente il bambino tende a colludere con il genitore, simulando uno stato di malattia: in buona sostanza la malattia diventa per il bambino una modalità per superare la paura di essere abbandonato o rifiutato, perchè il genitore continuerà ad occuparsi di lui finchè presenterà i sintomi, mentre il timore è che la guarigione coincida con un abbandono.

In tale condizione il bambino arriva a perdere la capacità di percepire correttamente le sensazioni che gli provengono dal corpo , fino a non essere più in grado di distinguere se i suoi sintomi sono reali, immaginati da lui o indotti dagli altri, con lo strutturarsi, come conseguenza, di un Sè fragile ed indifferenziato.

Le conseguenze più gravi di questo tipo di abuso emergono nel momento in cui il bambino cresce e diventa adolescente, entrando in una fase della vita che per definizione porta con sè una serie di problematiche legate al corpo. Il rischio è quello di continuare a percepire il proprio corpo come malato e di evolvere verso strutture psicotiche in cui sia centrale il sintomo dismorfofobico o quello ipocondriaco.

psicologo siena
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