Aggiornamenti sulla Depressione Puerperale

Dr. F. Giubbolini psicoterapeuta a Siena • 19 ottobre 2018

Note sul post-partum blues e sulla psicosi post-partum

Il desiderio di maternità è comune a tutte le donne. Molto spesso, però, subito dopo la gravidanza alcune donne subiscono quella che i medici definiscono ‘ depressione post-parto .

Questa forma di depressione si manifesta in modi molto diversi tra loro: in alcuni casi in forme lievi e temporanee; altre volte, invece, colpisce in modo più persistente e duraturo.



È di qualche tempo fa la notizia che i medicinali possono essere sostituiti semplicemente con qualche telefonata in più.
Almeno questo è ciò che sostiene uno studio canadese pubblicato sul British Medical Journal e coordinato da Cindy-Lee Dennis della Facoltà Bloomberg dell'università di Toronto.



Secondo i risultati della ricerca dare alle neomamme la possibilità di parlare con chi ha già vissuto l’esperienza del parto sarebbe molto più efficace di qualsiasi medicinale.


Durante lo studio sono state monitorate 701 mamme ad alto rischio di depressione post-parto .

Le 701 mamme sono state divise in due gruppi.

Un gruppo ha ricevuto la classica assistenza post-parto, mentre all’altro gruppo è stata data la possibilità di un sostegno telefonico.

Il risultato è che il rischio di depressione è diminuito del 50% per le donne che hanno avuto modo di confrontarsi al telefono, discutendo delle proprie ansie e delle proprie paure con chi aveva già vissuto l’esperienza.



La depressione post-parto è un fenomeno molto diffuso tra le donne e per questo è necessario supportare le donne e le famiglie per imparare a gestire il fenomeno.

Esistono nel periodo del puerperio vari tipi di depressione.

Una, più leggera, è detta ‘Postpartum Blues’ : colpisce oltre il 50% delle neo mamme e di solito sparisce in pochi giorni e in maniera del tutto naturale e spontanea.



La ‘Psicosi Postpartum’ invece è una seria forma di depressione che può portare anche distorsioni profonde nella percezione della realtà, e può rappresentare una seria minaccia per la donna e per il piccolo.



È proprio in questi casi che è preferibile affidarsi a un medico e a una terapia specifica.

Secondo il recente studio canadese, però, qualche attenzione in più e qualche momento di condivisione possono essere la chiave di svolta per questo tipo di fenomeni.

psicologo siena
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